Gaetano Filangieri diceva…
Gaetano Filangieri (San Sebastiano al Vesuvio, 22 agosto 1753 – Vico Equense, 21 luglio 1788) è stato un giurista e filosofo italiano.
È ritenuto uno dei massimi giuristi e pensatori italiani.
Nonostante era figlio di nobili, suo padre era principe era molto liberale.
Un suo pensiero mi ha colpito, attuale ora come allora.
Lui scriveva:” Siamo vecchi, vecchi, vecchi cani a la catena, troppo vecchi, aspettiamo sempre un padrone, come dei cani aspettiamo qualcuno che provvede a noi alla nostra felicità, aspettiamo un padre chi sa forse Dio.
I popoli sono sovrani della loro felicità e delegano i re (i politici) a realizzarla non a negarla. Questo è l’unico contratto fra Sovrano e Popolo”.
Il campanile.
N’à capìutë lu scàrtë.
(Non ha capito lo scarto).
Questa è una similitudine del gioco delle carte “il tresette”, per sottolineare quando una persona non ha capito la situazione.
Domenica 2 Gennaio 1966.
In una villa comunale appena ultimata delle “PICCOLE DONNE”, forse dopo essere uscite dalla messa mattutina, immortalano la loro amicizia con una foto indelebile.
Da dx: Di Fiore Concetta, Colameo Emilia, Sisti Ivana, Ciccotosto,
D’acciaro Rosetta, Besca Cristina, Di Lallo Vittoria, Pagano Agata, Ciavatta Maria e la piccola Besca Antonietta.
Tutta colpa delle feste!
Una Mano.
Së nònnemë nni èrë mòrtë, èrë ‘ngàurë vèvë.
(Se mio nonno non era morto, era ancora vivo).
La štàssë penzàtë dell’àsenë.
(La stessa pensata dell’asino).
Questo per dire soluzioni scontate.
San Vitale e San Tommaso.
<<Tommaso, io vorrei sapere, perché t’imbuchi ogni anno a questa festa>>?
<<Vitale, è la popolazione che si è ostinato a chiamare il fuoco con il mio nome>>!
Mò të cìchë pë lu sònnë.
(Stai deventando cieco per il sonno).