Aprile 1986 Compagnia di Teatro Sperimentale San Salvo (1° parte).

Rappresentazione teatrale della Compagnia di Teatro Sperimentale San Salvo, così si chiamava prima della prematura morte di Renato Bevilacqua a cui poi fu dedicata.  Il titolo dell’opera era: “Mi raccomando non contradditelo”, liberamente tratto dalla commedia: “Ditegli sempre di sì” commedia in due atti scritta da Eduardo De Filippo nel 1927 (il cui titolo originale era “Chill’è pàzzë”). La prima assoluta avvenne il 7 aprile 1928 al Teatro Manzoni di Roma. A San Salvo fu rappresentata ad Aprile proprio in ricordo di tale evento, sotto la guida e regia di Angelo Pagano, Sabatino Faga scenografo dell’epoca, il primo attore era Felice Tomeo (Sebòn).

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Mar 19, 2020 - Articoli    No Comments

Tutti fratelli?

In questi giorni, dove le persone costrette a stare casa sono alla ricerca di un’occupazione e hanno tanto tempo per riflettere, si ritrovano al punto di riscoprire una fratellanza dimenticata, un’appartenenza a qualcosa, la voglia di non essere lasciati soli, di essere uniti, quasi a smascherare una italianità dimenticata.

Questo mi ha fatto riaffiorare dei racconti di mia madre del periodo della seconda guerra mondiale vissuta dai suoi 12 anni ai suoi 18 anni. Lei mi narrava di come man mano che il conflitto si inaspriva, la scala sociale scompariva il ricco scendeva e il povero saliva, ognuno aveva bisogno dell’altro per sopravvivere al punto che si era tutti uguali, tutti fratelli, come dice il proverbio “Pìurë la reggènë tè bbisàgnë dë lu vicènë” (Anche la regina ha bisogno del vicinato).

Ma finite le ostilità ognuno ha rivoluto e si è ripreso il suo gradino sociale, ritornarono i don, i signori, i dottori e altri titoli, tutti dimenticarono subito gli anni della sofferenza della croce portata insieme.

Senza farci illusioni quando passerà questa epidemia, le persone si richiuderanno subito nel loro egoistico guscio.

Stefano Marchetta

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Gna t’arefì lu lèttë, accusciué ti cë chìluchë.

(Come ti prepari il letto così ti ci corichi).

Perchè coricarsi è scontato ma il sonno no, se il letto non è fatto bene si può avere notti insonni.

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Mar 13, 2020 - Home    No Comments

Saggezza popolare “la morte”.

I proverbi sono l’espressione della saggezza popolare.

I detti o proverbi nascono per sintetizzare avvenimenti accaduti, sono un insegnamento tratto dall’esperienza adoperando poche parole, esse rendono l’idea dei fatti successi.

 In questo momento dove alcune persone non capiscono il periodo storico che stiamo vivendo, non credono e hanno una specie di ribellione all’obbligo di stare a casa con tutte le comodità e agiatezze, mi torna in mente una vecchia massima, una metafora coniata dopo avvenimenti drammatici di vite vissute, comprese pestilenze e epidemie:

” Nnë zë cràdë a la mòrtë, fenë candë nni tì lu mortë dàndrë a la càsë”.

(Non si crede alla morte, finché non hai il morto dentro casa).

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A un bimbo.

Sànghë e lattë.

(Sangue e latte).

Dopo la poppata se al bimbo veniva il singhiozzo, la mamma dava dei piccoli colpetti sulla schiena gli donava questo augurio di buona salute.

Crèscë Sàndë ca dijàvelë ggià ci si.

(Cresci Santo che diavolo già ci sei).

Questo si diceva a un bimbo quando starnutiva dopo il classico “salute”.

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