Periodo pasquale Marzo/Aprile 1966.

In quegli anni San Salvo contava poco più di 4500 abitanti e lo sviluppo industriale stava dando una accellerata al numero di famiglie che per lavoro si trasferivano nel piccolo centro aumentandone i residenti.

Nella foto c’è uno spaccato di quelli che sarebbero stati il futuro del paese.

Per chi non si riconosce ogni numero un nome.

1 Ialacci Nicola, 2 Di Nello Marcello, 3 Sapio Claudio, 4 Marinelli Antonietta, 5 Ciavatta Carmelina, 6 De Luca Carlo, don CIRESE ETTORE, 7 Ciancaglini Cinzio, 8 Tiberio Giuseppe, 9 Cinquina Filomena, 10 Del Villano Antonella, 11Perrucci Teresa, 12 Iezzi M.C., 13 Di Pierro Stefania, 14 Sparvieri Mario, 15 Torricella Tiziana, 16 De Filippis Mauro, 17 Granata Franca, 18 Naccarella Domenico, 19 Chinni Pietro, 20  ??? , 21 Pacilli Angela, 22 Argentieri Nicoletta, 23 Monacelli Carmelina, 24 D’Addario Donatella, 25 Piscicelli Vania, 26 Bruno Cristina, 27 Terreri Anna Cristina, 28 Pacilli Elvira, 29 Di Croce Nicola, 30 Canosa Catia, 31 ??? , 32 Roberti Vania, 33 Santini Sonia, 34 Decristoforo Laura, 35 Troiano Annamaria, 36  ??? , 37 Passucci Silvio, 38 Bucci Vitale, 39 Raspa Nicola, 40 ??? , 41 Ciavatta Gabriele, 42 Tascone Mariangela, 43 Torricella Valerio, 44 Marino Nicola, 45 Della Penna Nicola, 46 Decristoforo Biagio, 47 Pacilli Alberto, 48 Pascale Raimondo, 49 Artese Graziano, 50 Farina Luigi, 51 De Luca Gustavo, 52 D’Intino Enzo, 53 Del borrello Giuseppe, 54 Di Marco Tommaso, 55 Sparvieri Nicola, 56 Granata Marco.

Condividi!
Mar 3, 2020 - Vignette    No Comments

Umberto Eco disse…

Intervistato dal giornale spagnolo El Mundo nel marzo del 2015, Umberto Eco disse questa frase: “Chiunque abita il pianeta, compresi i matti e gli idioti, ha diritto alla parola pubblica …” riferendosi sarcasticamente al Web. Dopo alcuni mesi a Torino aggiunse:” Questi creeranno una sindrome di scetticismo, la gente non crederà più a quello che si dirà nel web”.

Condividi!

“Che tempo fa?”.

Questo non è un tipico detto Sansalvese, ma mi è piaciuto il modo come me l’ha raccontato un vecchietto di Vasto incontrato tempo fa.

Sembra che l’origine del detto derivi dal seguente episodio:

“Un contadino che doveva recarsi nei campi all’alba, sveglia prima d’alzarsi la moglie e le chiede di verificare le condizioni del tempo. La poverina ancora insonnolita anziché la finestra apre lo stipo a muro dove si conservava anche il formaggio e avverte:

“É nìvulë… e pizzë di cascë” (É nuvoloso e c’è odor di formaggio).

Di rado ma capita ancor oggi che qualche anziano risponda così alla domanda:

“Che tempo fa?”.     

Condividi!
Pagine:«1...64656667686970...219»
bua.magdalene@mailxu.com