Maglia nera…
Vintage
Riflessioni marittime.
Breve Storia Triste “l’albero e il bambino”.
Pozza ‘ndruppucà e cascà de fàcce, ‘nghe le mène ‘nzaccòcce.
(Che tu possa inciampare e cascare di faccia, avendo le mani in tasca).
1969, la villa comunale.
Nella foto da sx: Tomeo Rosalinda, Del Casale Rosina, Tascone Dora.
Tutti Esperti…
Questa frase l’ho sentita giorni fa.
Malintesi…
Monumento ai Caduti.
Sin da ragazzino mi sono sempre fermato a guardare i Monumenti ai Caduti in qualunque paese io mi trovassi. I monumenti erano e sono uno diverso dall’altro, dopo aver osservato il monumento nelle sue fattezze, la prima cosa che faccio è leggere i nomi per vedere se ce il mio cognome, poi vado sullo specifico. In alcuni è specificato grado, in alcuni grado e arma di appartenenza, in altre le date di nascita e morte e in altre ci sono anche le foto dei vari caduti o varie combinazioni di queste.
I Monumenti al Milite Ignoto sono nati dopo la grande guerra, fino ad allora i monumenti erano dedicati solo ai condottieri, per i caduti c’erano cimiteri di guerra, poi agli stessi è stato fatto un restyle dopo la seconda guerra mondiale e furono chiamati Monumento ai Caduti. Tutti quelli che io visto hanno una caratteristica che li accomuna ogni monumento ha due liste distinte in una i soldati della prima e nell’altra i caduti della seconda guerra mondiale. Solo il monumento di San Salvo forse è l’unico in Italia dove i nomi dei sodati sono tutti mischiati e in occasione del Centenario del Milite Ignoto non era visibile abbinare i nomi dei soldati che avevano vissuta quella tragica e triste pagina di storia del genere umano dove la cattiveria dell’uomo ha toccato uno degli stadi più bassi, all’evento stesso.