La fàmmene è gnè la ciammaijèche, se le tùcche càcce la vàve, se nni li tùcche càcce le còrne.
(La donna è come la lumaca, se la tocchi caccia la bava, se non la tocchi caccia le corna).
La fàmmene è gnè la ciammaijèche, se le tùcche càcce la vàve, se nni li tùcche càcce le còrne.
(La donna è come la lumaca, se la tocchi caccia la bava, se non la tocchi caccia le corna).
Foto scattata sul palco del Cine Teatro Odeon in occasione della recita organizzata dalla Stanisci, professoressa di musica. Nella foto da sx: Sante Di Rocco, Dario Ruggeri, Emidio Marchetta e Nicola Ciavatta.
Gli sposi sono Canci Vincenzo e di Vicoli Maria. Si vedono i muraglioni in costruzione.
“Vàttene a lu puòsse de Mundìnire”.
“Vattene al passo di Montenero”.
Si diceva a chi tentava di ingannare, rubare o danneggiare altre persone, causargli nascostamente danno materiale o morale. Il passo di Montenero era nella località Pietrafracida alla destra di detto comune. Si diceva che lì si appostavano i briganti per derubare e maltrattare i viandanti che guadavano il fiume in quel punto del Trigno e che negli anfratti di quelle ripe essi nascondevano i frutti delle loro ruberie.
Tutti dicono che decenni fa, erano più felici.
Tutti rimpiangono la spensieratezza dei bei tempi andati.
Tutti criticano i giovani sempre con i cellullari in mano.
Tutti di qualunque età e sesso hanno sposato il moderno e nessuno vuole tornare indietro.
Tutti vivono rinchiusi nella loro piccola isola virtuale, piena di App.
Eppure basta poco un piccolo click e spostare la levetta su Off, per tornare a quelle origini tanto osannate.
Ma la morale è sempre la stessa: “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”.