Piero Angela
Chi tè la pràvule spàre, chi nni le tè sènde le bòtte.
(Chi ha la polvere spara, chi non ce la ascolta gli spari).
Sandy ci ha lasciati.
Grease usciva in Italia nel settembre del 1972 mentre a San Salvo venne proiettato al Cinema Teatro Biagino nei giorni delle feste natalizie.
Il giorno di Natale mi trovavo nel vicolo davanti al cinema insieme a tanta, tanta gente per cercare di entrare al secondo spettacolo, quando a un certo punto sgomitando tra la gente vidi dei miei cugini che a metà della proiezione del film uscivano dalla sala.
Quando ci passarono vicino mentre nei loro volti traspariva la delusione appena consumata, esclamarono nella nostra direzione la critica di quando fosse orrendo il film, innestando in noi che aspettavamo un bel punto interrogativo.
Personalmente quel giorno mi piacque molto al punto che vidi il film due volte, beccandomi una bella ramanzina per essere tornato tardi a casa per la cena, ho continuato a rivederlo ogni volta che è stata riproposta in televisione.
Problemi di coppia.
San Salvo 1846 Costanzo Cilli.
Personalmente piace ricordare, ripercorrere piccoli aneddoti di vita e riflettere su attimi di vita vissuta con i pochi elementi trovati, cercando di riuscire a calarmi nel pensiero e nella vita quotidiana di quel passato remoto, nel cercare di capire atteggiamenti che la miseria offriva e le sue soluzioni.
Come il matrimonio per dare un futuro ai propri figli, impensabili e inaccettabili ai nostri tempi, pur sapendo che l’aspettativa di vita a quei tempi era molto bassa.
Mentre leggevo alcuni documenti del 1846, quando San Salvo contava all’incirca 1700 abitanti, in uno stato di famiglia c’era la singolarità di un aggettivo “domestica”, cosa al quando strana per me visto che neanche nella famiglia più potente e ricca di San Salvo di quel tempo avevo letto questa dicitura, questo accese la mia curiosità.
La famiglia in questione è quella di Costanzo Cilli.
Costanzo era nato il 26 dicembre 1820, figlio di Giuseppe proprietario terriero morto nel 1834 a 48 anni, lui era il maggiore poi c’era Nicola (che sposo Enrichetta Marchetta) e Michele.
Quando Costanzo fece sedici anni, limiti di età riconosciuto per la legge gli fecero sposare il 14 maggio 1836 Angela Artese più grande di lui nata il 27 giugno 1815. Angela aveva perso il padre quando aveva solo tre anni la madre si risposò ma anche lei morì giovane, così il patrigno si adoperò per un matrimonio combinato.
Costanzo nonostante la giovane età, fu bravo nella gestione patrimoniale e a tenere unita la famiglia, dopo dieci anni di matrimonio nella sua casa vivevano ancora tutti i fratelli, ebbe dei figli e aveva anche una domestica.
La domestica era una certa Antonia Marcozzi cresciuta in una squallida e triste realtà, nata a San Salvo il 28 ottobre 1823 rimase orfana in tenera età avendo persi i genitori a distanza di mesi nel 1830, sposo Vitale Chiacchio di 12 anni più grande a soli quindici anni e divenne madre di Vito nato il 19 maggio 1841 e morto il 05 settembre 1844 a soli tre anni.
In una riflessione personale, voglio pensare che forse da quel giorno è andata a servizio fisso in casa, per riuscire a gestire meglio tutta la sua tribolazione, mentre il marito è rimasto a vivere con la madre Antonia.
Stefano Marchetta