Lu mònece abbruvugnàuse aripòrte la visàcce vùdde.

(Il frate timido riporta la bisaccia vuota)

Questo detto prende spunto dal fatto che una volta i frati a turno bussavano alle porte delle case in cerca di sostentamenti per il convento e chi si vergognava nel chiedere tornava con le mani in mano.

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Sî devendàte gne l’àsene de Vassarìlle, chiàne de varlèse.

(Sei diventato come l’asino di Vassarìlle, pieno di piaghe).
Questo modo di dire era riferito a chi si faceva male in malo modo o era pieno di graffi sanguinanti, prentendo spunto dall’asino della famiglia Vassarìlle (nomignolo) che era sempre pieno di ferite e piaghe.

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