Pellegrini di San Salvo vanno a piedi a San Nicola a Bari

I pellegrini  partono il 1° maggio da San Salvo, per arrivare a Bari il 7 e 8 maggio, in occasione della festa di San Nicola.

Durante la sfilata dell’otto le compagnie si mettono in ordine di anzianità di pellegrinaggio i più giovani d’avanti e man mano verso le più vecchie compagnie. Ultimamente a quella di San Salvo viene riconosciuta la tradizione dell’andare a piede in pellegrinaggio, facendola sfilare verso la  fine della processione, a differenza di quelle pur più vecchie che arrivano con i bus .

Il simbolo di riconoscimento delle compagnie abruzzesi consiste in un bastone ornato di fronde di pino e piume di San Michele e altri elementi raccolti lungo il viaggio.

Il bastone è il più antico simbolo del pellegrino oggetto rituale e pratico mezzo di difesa e d’appoggio.

Stefano Marchetta

pellegrini bari 2anno 1957pellegrini bari 3Pellegrinaggio Bari 1927anno 1927pellegrini bariil fazzolettoil bastone

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Vasanecòlë  (il basilico);

viene dal greco vazilikon che poi diventa vasilixon e il significato è un chiaro riferimento al termine RE che in greco è VASILIAS in poche parole erba del re, anche in francese si chiama herbe royalè.

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Mag 29, 2013 - Poesie    No Comments

L’IGNORANZA

Attaccata la terra

si atterrisce,

la brutta guerra

la imbruttisce.

 

E quei uomini

che un tempo andato,

furono bambini

le loro mani hanno armato.

 

Celandosi sotto una bandiera

che cambia solo nel colore,

nel  silenzio della sera

tolgono a membra il calore.

 

A uomo stolto

che nella passata esperienza,

hai raccolto

solo l’ignoranza.

 

 

Stefano Marchetta

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” Z “

Za’ – Zia (quando precede il nome)         

 Zacarèllë – Nastrini       

Zàcchë – Zecca ( acaro )

Zahàijë – fionda ( arma da getto formata da due corde che tenevano una sacca dove mettere il sasso da lanciare)

Zahaijë – Scappare, fuggire.

Zàllë – Nodi di capelli

Zambàtë – Calcio

Zambijë – Calpestare

Zàmbuë – Salto

Zannellë – Lembi di vesti grandi e lunghi.

Zappa zàppë – Strapieno, riempito al massimo.

Zappàunë – Zappa

Zappë – Cuneo

Zàuchë – fune, corda.

Zavàrrë – Pietra (da lanciare con forza).

Zàzzerë – Portare i capelli lunghi e incolti.

Zelàndë – Uomo di buona volontà.

Zellausë –Pedante, sofistico.

Zenàtë – Tutto quello che può essere portato dal grembiule ripiegato alla cintola.

Zeppelàllë – Piccolo spessore.

Zerlànghë – Stretta striscia di stoffa o di terreno.

Zèrrë – Caprone, becco, maschio della capra.

Zètë – Fidanzata (arcaico).

Zezeliàijë – Cigolare, scricchiolare.

Zèzzë – Seno o capezzoli.

Ziànë – Zio.

Ziànemë – Mio zio.

Ziànetë – Tuo zio

Zichècchë – Sinonimo di persona astuta, furba, difficile da imbrogliare.

Zìllë – Giocare.

Zìmbuë – Salti

Zingarijë – Adulare per ottenere qualcosa.

Zìppuë – Bagnato fracido.

Zìppuë cculènnë – Bagnato al punto che l’acqua sgocciola dall’abito.

Zirì – Verso di richiamo per il maiale.

Zizì – Zio, dotto dai bambini.

Zòcchelë – Topo di fogna, prostituta.

Zòzzë – Sporco.

Zuccuèttë – Parole o frasi ironiche lanciate all’indirizzo di persone malviste.

Zuffulatàure – Soffiatoio (arnese per ravvivare il fuoco).

Zuffucà – Rosolare.

Zuffulè – Soffiare.

Zuffunnà – Cadere, precipitare in modo rovinoso.

Zuìccuerë – Zucchero.

Zullarèllë – Girandola.

Zullujuè – Giocare.

Zumbë-zumbuèttë – Gioco infantile.

Zumbuò – Saltare.

Zupèppë – Vaso da notte

Zuppuàttë – Neve con mosto cotto.

Zuppucà – Zoppicare

Zuppurè – Succhiare.

Zurrujè – Defecare .

Zuzù – voce di richiamo per il cane.

Zzà – Voce che riproduce il rumore di un taglio.

 

 

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