Vecchi Maestri
Vè l’àsenë da la mundàgnë, caccië lu puatràunë da la štàllë.
(Viene l’asino dalla montagna, caccia il padrone dalla stalla).
Questo per dire che a volte ci sono persone che con un minimo di confidenza, da un dito si prendono un braccio.
Scioperi dei Contadini.
Vì pë fartë lu suàgnë dë la cràucë të cìchë l’ùcchië.
(Vai per farti il segno della croce ti cavi un occhio).
Questo per dire che a volte qualunque cosa cerchi di fare ti va male.
il Condominio
Questa è la copertina del mio nuovo libro a vignette.
Dall’introduzione del libro
“A volte la mente senza che tu faccia dei percorsi guidati, apre nella memoria cassetti di ricordi che sembravano dimenticati, volti sbiaditi dal passare inesorabile degli anni…”
“Le vignette da me fatte non è altro che un omaggio al ricordo di colleghi che nelle varie occasioni hanno tirato fuori aneddoti fatte con spontanea simpatia…”
“I vari colleghi che si alternano e s’incrociano nel libro sono divisi in quattro categorie.
La prima è l’AZIENDA rappresentata fisicamente da tutte quelle persone chiamate Capo, la seconda è il SINDACATO rappresentata dai Delegati di tutte le organizzazioni, la terza categoria, gli OPERAI con contratto a termine, ogni uno con il suo livello e in fine la nuova forza lavoro, il futuro, chiamati PRECARI, INTERINALI o con altri nomi che significano sempre la stessa cosa, non ti abituare questo posto di lavoro non è tuo”.
L’Autore
Epifania
Molte volte mi capita di leggere su Facebook o articoli su giornali, dove persone di un’Italia sempre più multirazziale, lamentarsi a gran voce, che nelle scuole alcuni nostri simboli religiosi, come la croce, il presepe e l’albero di Natale devono essere eliminati, cancellati.
Penso che in una nostra realtà, dove esaltiamo un uomo barbuto che nel 1930 la Coca Cola pensò per uso pubblicitario vestirlo di rosso come le sue lattine e noi come pecoroni a bocca aperta lo abbiamo accettato, esaltato e messo al primo posto nel Natale, occupando il ruolo del nostro San Nicola, considerato protettore dei bambini ai quali lui distribuiva doni, che è sempre stato rappresentato vestito di verde, rubandone la sua identità.
Oggi è l’Epifania di Gesù, cioè oggi noi festeggiamo la sua rivelazione al mondo con l’arrivo dei Magi, invece anno dopo anno, si sceglie la vecchia sulla scopa, storpiando il nome Epifania, prima divenuta Pifania e poi Befana anche lei ha rubato tutta la scena al Bambinello, in questo giorno non più religioso ma pagana.
L’origine di questa figura vecchia va connessa alle tradizioni agrarie che rappresentava la morte e la rinascita della natura, i romani credevano che nelle notti dopo il solstizio d’inverno figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i futuri raccolti.
Alla fine Madre Natura diventava secca e vecchia da poter essere bruciata e propiziare la sua rinascita nella nuova primavera, ecco perché in alcune piazze stasera si brucia un fantoccio dall’aspetto di befana.
Ecco perché i popoli stranieri hanno vita facile nel soffocare le nostre tradizioni, il motivo è che sono già fragili dentro di noi, quasi a vergognarcene delle nostre origini e del nostro credere.
Stefano Marchetta
Squadre di Calcio di San Salvo.
” U “
Uajàunë – Bambino.
Uajemùrtë – Sfaticato.
Ualetà – Tipo, specie.
Uàmmulë – Recipiente cilindrico per conservare l’olio.
Uandìrë – Vassoio.
Uardìllë – Panno che si interpone tra la schiena degli equini e il basto.
Uarnemìndë – Finimenti per equini.
Uarrecchiàlë – Argano costituito da un cilindro con un gancio su cui si tira ruotando su se stesso una corda per assicurare il carico sui mezzi agricoli.
Uarzamèllë – Ugola
Uaštë – Vasto
Uaštaròlë – Vastese ( Abitante della città di Vasto).
Uattatë – Luogo riparato.
Uòzzë – Brina mattutina.
Ùcchië – Occhio.
Ùcchië dë vòvë – Cinciallegra(uccello) , anche Uovo in camicia.
Ucchiòlë – Occhiali.
Udìnzjë – Ascolto.
Uffausë – Offeso.
Uffertë – Offerta
Uffujè – Beffeggiare,burlare,deridere.
Ùgnë – Ogni.
Uhuòle – Uguale.
Ùijë – Oggi.
Uijèrmë – Guglielmo.
Uijusubbuìrdë – Mentuccia.
Umbruèllë – Ombrello.
Ùmmenë – Uomini.
Ummenìccë – Uomo piccolo.
Ummunàunë – Uomo grande.
Umuè – Il fuoriuscire del pus da una piaga.
Unèstë – Onesto.
Unuàrë – Onore.
Unùcchië – Ginocchio.
Uo’ – Guarda.
Uòjë – Guaio.
Uòsscë uòsscë – Pianp piano.
Uòštë – Vasto.
Upuràië – Operaio.
Uràfecë – Orefice.
Urèštë – Oreste.
Ùrië – Orzo.
Urtuè – Urtare, arrabbiarsi.
Urtuluònë – Ortolano.
Uruòrië – Orario.
Ussuatìurë – Ossatura.
Uštuòvë – Gustavo.
Usumujë – Annusare, odorare, cercare.
Uttàunë – Ottone.
Uttuàbbrë – Ottobre.
Uttunuà – Ottenere.
Uttuòvë – Ottavo giorno dopo la festa di S. Vitale, estrazione della Pepèzzë.
Uvaròlë – Gallina fetaiola.
Buon 2014
Come canta Luciano Ligabue:
“IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE”.