Lu fuelë và a felë, lu piàmbë và a piàmbë e lu mìurë vè štòrtë.
( Il filo va a filo, il piombo va a piombo, ma il muro viene storto).
Si dice quando sembra che tutto sia apposto, ma le cose non vanno nel verso giusto.
Anno 1969
La scappellatë.
Come scritto in precedenza nell’articolo “ Lu tacchië” c’erano delle procedure da seguire per quando riguardava un fidanzamento.
Nell’ottocento a San Salvo e in altri paesi vicino c’era un atto chiamato “la scappellatë”, era usata dai giovani innamorati la cui felicità era ostacolata dai propri genitori quando era rifiutato lu tacchië.
Per attuare la scappellatë, il giovane innamorato doveva scegliere un momento dove il popolo era presente numeroso, la scelta ricadeva sempre o sull’uscita di chiesa la domenica o la processione di un Santo.
L’atto era semplice bisognava togliere in fazzoletto dal capo della ragazza davanti a tutti, questo gesto era un disonore per la famiglia della giovane che richiedeva nozze riparatrici, per la gioia dei due Innamorati.
Questa però era un’arma a doppio taglio, perché era usato a volte anche da chi rifiutato si fissava su una ragazza condannandola con questo gesto a un matrimonio non voluto.
Si raccontava che nel paese di M. di B. dopo che fu fatto l’atto della scappellatë, il fratello della ragazza torno a casa prese un coltello e ritornato in piazza e uccise il ragazzo che aveva disonorato la sua famiglia.
Stefano Marchetta
San Salvo visto da colle Pagano.
Ombra trèštë numunàtë e vèštë.
(Ombra triste nominato e visto).
Modo di dire di quando si sta parlando di una persona e questa arriva all’improviso.
Sul mare.
Sàttë a štà mènë ‘ngë chìovë.
( Sotto questa mano non ci piove).
E’ un avvertimento dato a chi ti a fatto un torto, per fargli capire che tu non dimentichi.