Lë Screppellë (la ricetta).
Dolce tipico Abruzzese, ma originario del Teramano.
Ricetta e preparazione
Ingredienti
- Farina: 1 kg grano duro + 50 di grano tenero
- Lievito : 2 cubetti lievito di birra sciolta in ½ litro d’acqua
- Patate lesse e schiacciate: 600 gr
- Zucchero : q.b.
- Olio di olivo per friggere: q.b.
- Sale: 1 pizzico
- Unire tutti gli ingredienti impastare, e far lievitare al caldo coperto per almeno un paio d’ore, finchè non raddoppi.
- Quando la pasta sarà ben lievitata si pone sul fuoco un tegame a bordi alti con abbondante olio di oliva. Prendere porzioni della pasta con le mani unte, allungarle e dare una forma a tortiglione, friggere a fuoco vivo.
- Scolare, far asciugare su un foglio di carta assorbente spolverizzare con zucchero.
Suggerimenti
Le scrippelle sono ottime se servite subito, immediatamente, praticamente devono ancora fumare. Sono buone riscaldate al forno o sulla graticola davanti al caminetto.
Stefano marchetta
Lë Screppellë, frijènnë e magnènnë.
La Caduta
Sorridevi e sei caduta,
intontita e spaventata
sull’asfalto sei seduta.
Zoppicante e dolorante dal dottore te ne vai,
per scoprir che non sei sola
di pazienti c’è un viavai.
Già è pronta la ricetta,
lui ti manda dall’amico
il dottor mezzacalzetta.
E’ gasato lo specialista,
lui tutto aggiusterà
dei tuoi acciacchi fa la lista.
Se la tassa vuoi risparmiare,
paga in nero
ma in cassa non passare.
Non ti fa la fattura,
tu felice non ti opponi
lui ti ha dato una bella cura.
Non si sa se guarirai,
ma molto presto un controllo
a pagar tu tornerai.
Brutta è la strada del malato,
se ne và sofferente
sorridendo a chi con garbo l’ha gabbato.
Stefano Marchetta
Don Giuseppe Cinquina uno dei parroci più amati di San Salvo.
Questo è il foglietto originale fatto per i parrocchiani alla sua morte.
Nin pòzzë vedà, lu muàlë vedà.
(Non posso sopportare le ingiustizie).