Lu cuànë dë l’urtùluanë në lë magnë e në lë fa magnà lë fuijë.
(Il cane dell’ortolano la verdura non la mangia e non lo fa mangiare).
Questo si riferisce a persone molto indecise nel prendere una decisione.
Lu cuànë dë l’urtùluanë në lë magnë e në lë fa magnà lë fuijë.
(Il cane dell’ortolano la verdura non la mangia e non lo fa mangiare).
Questo si riferisce a persone molto indecise nel prendere una decisione.
Il secondo da sx mio zio Carmine Marchetta.
Sàprë a lu còttë l’àcquë vullendë.
(Sopra la scottatura l’acqua bollente).
Questo per dire quando le disgrazie si accaniscono su una persona o situazione.
Come star a guardare un quadro, circondate da un’ambiente ormai perso, dove si vedono lë màtë dë la pàijë ( i covoni di paglia), la cannezètë (i recinti di canne), lë cèrchë (le querci) che ormai sono quasi spariti, fanno da cornice ai volti acqua e sapone delle fresche e giovani donzelle.
A parlà è ‘n’àrtë liggirë.
(A parlare è un lavoro leggero).
Questo per dire che a dar consigli non ci vuole tanto.
Uno delle pentole da cucina che non mancava mai in una casa contadina di un tempo andato, era la pegnètë in terra cotta.
Ne venivano messe una o più, nella bocca del camino in un angolo a diretto contatto del calore, dove non dava fastidio o ostacolava l’alimentazione della legna da ardere.
Una o più generalmente servivano per avere a disposizione sempre una piccola quantità di acqua calda per la cucina, le altre servivano per cuocere piatti a base di fagioli, a base di verdure con l’aggiunta a fine cottura di uova, a base di carne, il pan cotto e altro. Dato che la cottura era per induzione ,la donna era libera di fare altre faccende domestiche, senza stare intorno ai fornelli per paura di bruciare il pranzo o la cena.
Stefano Marchetta