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Të jìutë gnè ‘na chiàvë dë pajàrë.
Ti è andato come una chiave di pagliaio.
Questo per dire quando ti va tutto senza problemi.
Quando guardavo questa foto a parte la bellezza storica e culturale che segnava un momento della vita religiosa di San Salvo, dove era presente l’allora parroco don Giovanni Rocchio con tutta la deputazione della festa del Santo Patrono, mi fa sorridere il pensiero che in quel momento mia madre aveva solo due mesi di vita. La mia attenzione era catturata dall’occhio di quel ragazzo seduto alla sinistra dell’altare, di cui non conosco il nome, presente ma non partecipe alla foto di gruppo. Sarebbe stato facile per me dare un nuovo taglio alla foto e fatto sparire, morire quel giovanetto dalla storia dell’immagine, ma ho provato a ricreare un volto intorno a quell’occhio per farlo rimanere presente nella storia di questa foto e della nostra città.
da dx il 4° è Manzone Giuseppe
<< Questi sono un po confusi>>!
<<Io porto l’Orzo>>, <<Io porto Vincenzo>>, <<Io porto la Birra>>.
Candë zë vò affelè, z’àffelë da sàulë.
(Quando si vuol mettere in fila, ci si mette da solo).
Molte volte si riferisce a situazioni che nonostante non ci si impegni va tutto a buon fine.
Piccola seguenza fotografica.
Mentre una luce
rompe gli argini della notte,
l’alba dilaga
annunciando un nuovo giorno.
Sogno una vita
dietro tapparelle serrate
che cercano di tenere
ancora prigioniero il buio.
Un sole tenace
cerca d’entrare,
per regalarti un giovane bacio
sulle tue rosee gote.
Abbraccio il mio cuscino
seduto sul ciglio di una carezza,
immaginando una vita da sogno
insieme a te.
Noi avvolti nella dolcezza
del tuo risveglio,
le nostre labbra s’incontrano
amore mio.
Stefano Marchetta
<<Nicola… mantieni forte la coda altrimenti scappa il maiale>>!
<<Papà, ci penso io>>!