“A Sàndë Sàlvë …”
“A Sàndë Sàlvë chi zë sàlva salvë, aèllë z’aìusë l’accettarèllë e lë picciafùchë”.
(A San Salvo ce chi si salva e chi no, là si usa l’accetta e i fiammiferi).
Si riferiva al fatto che a quei tempi a San Salvo e anche in altre parti, ci si vendicava con la complicità della notte, tagliando con l’accetta le viti o bruciando le messi.
Questa è la frase che i fratelli Travaglini si sentirono dire da un vecchio paesano 100 anni fa quando da Casoli decisero di trasferirsi con i loro famigliari a San Salvo.
Nel leggere questo trafiletto su un libro prestatomi da Antonietta Marcello, fece riaffiorare un vecchio racconto di mio padre fattomi anni fa a conferma di quel detto.
Lui mi raccontava di un signore che chiameremo X, che posizionatosi sul muraglione tra Strada Fontana e via Orientale che offriva una visuale libera come punto alto del paese, in una sera del mese di giugno di tanti decenni fa, si sfregava le mani e le allungava a mò di riscaldarsi, mentre in lontananza nella piana del Trigno si vedeva una luce brillare nel buio, erano covoni di grano in attesa della trebbiatura che bruciavano.
Stefano Marchetta
Vicoletti
Të jìutë gnè ‘na chiàvë dë pajàrë.
Ti è andato come una chiave di pagliaio.
Questo per dire quando ti va tutto senza problemi.
Guerre Stellari – Star Wars (dal 1977).
Deputazione San Vitale 1927 (foto restaurata).
Quando guardavo questa foto a parte la bellezza storica e culturale che segnava un momento della vita religiosa di San Salvo, dove era presente l’allora parroco don Giovanni Rocchio con tutta la deputazione della festa del Santo Patrono, mi fa sorridere il pensiero che in quel momento mia madre aveva solo due mesi di vita. La mia attenzione era catturata dall’occhio di quel ragazzo seduto alla sinistra dell’altare, di cui non conosco il nome, presente ma non partecipe alla foto di gruppo. Sarebbe stato facile per me dare un nuovo taglio alla foto e fatto sparire, morire quel giovanetto dalla storia dell’immagine, ma ho provato a ricreare un volto intorno a quell’occhio per farlo rimanere presente nella storia di questa foto e della nostra città.
da dx il 4° è Manzone Giuseppe
Innamorati 2 (Effetto Vetrata).
Stanno arrivando i Re Magi.
<< Questi sono un po confusi>>!
<<Io porto l’Orzo>>, <<Io porto Vincenzo>>, <<Io porto la Birra>>.
Candë zë vò affelè, z’àffelë da sàulë.
(Quando si vuol mettere in fila, ci si mette da solo).
Molte volte si riferisce a situazioni che nonostante non ci si impegni va tutto a buon fine.
San Vitale 1956.
Piccola seguenza fotografica.