Gemellaggio San Salvo con Svenskerenvar (Ungheria).
Monumento a Svenskerenvar (Ungheria)
Monumento ai caduti 2006
Banda Città di San Salvo in Ungheria 2004
Banda Città di San Salvo in Ungheria 2004
Banda settembre 2006 sul lago Balaton
Monumento a Svenskerenvar (Ungheria)
Monumento ai caduti 2006
Banda Città di San Salvo in Ungheria 2004
Banda Città di San Salvo in Ungheria 2004
Banda settembre 2006 sul lago Balaton
<<Io o canto, o porto la croce>>!
1930 – Alunni, maestri, autorità e popolo riuniti in piazza San Vitale in occasione di una festa nazionale.
È visibile la casa di Angelo Russo, quella della famiglia De Fanis e uno scorcio della casa di Giuseppe Ciavatta; abitazioni demolite a seguito dell’allargamento della piazza negli anni ’60.
Solë la prèta quàdrë të po cagnà lu caratterë.
(Solo la pietra quadrata(Lapide) ti può cambiare il carattere).
Questo per dire che solo la morte resetta tutto.
In un tempo non tanto lontano a San Salvo, quando si sposava una figlia, era un momento doloroso, non era vissuto con gioia, perché quel giorno si perdeva una figlia.
Il giorno del matrimonio mentre tutti i parenti andavano a festeggiare i novelli sposi, i genitori della sposa restavano a casa, i consuoceri si dovevano preoccupare di portare loro tutte le portate servite durante il pranzo, poi dopo il matrimonio non uscivano da casa per otto giorni in segno di lutto.
La cattiveria popolare aveva creato un detto al quando offensivo riferito ai genitori della sposa: ” Pòrtë la scràufë a lu vèrrë” (Porta la scrofa al verro), facendo diventare un evento bello in qualcosa di cui ci si doveva vergognare.
Si racconta che a dispetto delle malelingue, nel dopo guerra, il primo a non curarsi di tutto ciò fu la famiglia Artese in occasione del matrimonio della loro figlia Francesca con Vincenzo Granata, aprendo la porta a una crescita culturale che nel tempo ci ha portato alle bellissime cerimonie cui ora siamo chiamati a partecipare.
Stefano Marchetta
<<Il Sindaco ha detto… prendete tutti i cani di San Salvo>>!
<<Dove sta il problema io sono di Cupello>>!
<<Io sono vastese>>!
Ddè lë fa e la Madònnë l’accumbuàgnë.
(Dio li fa e la Madonna li accompagna).