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<<Rocco ti devo qualcosa, che passi dritto come un treno>>?
<<Pio, non fare finta di non sapere niente, a settembre io avevo una festa a San Salvo e piano piano l’hanno fatta sparite>>!
—Tutto quello che rimane a San Salvo, della festa di San Rocco, è il nome che si da ancora a un appuntamento solamente commerciale che continua a svolgersi a metà settembre, “La Fiera di San Rocco” la stessa nasceva in onore del Santo. Mentre la popolazione negli ultimi anni ha spostato i festeggiamenti con suoni, canti e fuochi pirotecnici al 23 settembre, su un nuovo Santo più attuale, San Pio da Pietrelcina. Eppure San Rocco un tempo era la festa più importante dopo San Vitale, si festeggiava il 17 e 18 Settembre con la banda ad accompagnare la processione. Era l’ultima festa dell’anno a San Salvo che iniziavano ad aprile con la festa del Santo Patrono. Della festa religiosa rimane una statua grande di San Rocco nella chiesa di San Giuseppe e una piccola chiesa in suo onore chiusa, dove è rinchiuso Sàndë Rucchìccë (San Rocchino, chiamato con affetto dai sansalvesi per la sua minuta fattura) piccola statua di San Rocco, che un tempo, una settimana prima della festa, era portato in processione verso la Chiesa madre di San Giuseppe e posta vicino all’altra statua. Ora San Rocco non si festeggia più, come è capitato ad altri Santi, presenti nelle tradizioni popolari di noi sansalvesi, che a sua volta stiamo man mano scomparendo come popolazione autoctona.
Stefano Marchetta
La màijë è mezzë pànë, candë zë fenèscë lë sö, zë màgnë pìurë lu tö.
(La moglie è mezzo pane, quando si finisce il suo, si mangia anche il tuo).
Puliamo il Mondo 2016 : il 23, 24, 25 settembre la grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata da Legambiente.
A San Salvo la giornata si è svolta il 19 settembre all’interno della villa comunale, mentre nel corso della manifestazione su strada Istonia, gli artisti Davide Scutece e Paolo Dongu hanno realizzato dei murales sull’argomento. Nel disegno il mondo visto da me.
In occasione delle Paralimpiadi, mi è capitato spesso di leggere piccole frasi estrapolate da lunghe interviste fatte ad atleti vincitori di medaglie d’oro, solo con l’intendo di dare un messaggio: ”Alla fine il problema delle persone con disabilità fisiche, si riducono tutto a impegno, forza di volontà e voglia di vivere”.
Poi basta uscire da casa e vedere queste persone costrette ad andare con la carrozzella in strada tra le auto, perché sanno già che alla fine del marciapiede se non c’è qualcuno ad aiutarli hanno difficoltà a proseguire il loro viaggio, per colpa di un lampione o in palo al centro del percorso o manca lo scivolo.
Tutto ciò ha un costo, allora è meglio cambiare loro il nome per rispetto, per non offenderli come qualcuno afferma, così il problema è risolto.
Stefano Marchetta
Fa’ quàllë chë vù, ma doppë nnë të lamendà.
(Fai quello che vuoi, ma dopo non ti lamentare).