Nov 9, 2016 - Articoli    No Comments

Quale foglia rappresenta la tua vita?

Tante volte nel tempo ho guardato, osservato e riflettuto scrutando le mie piante di pesche, ammiravo le chiome che si muovevano danzanti e festose al soffio a volte delicata di una lontana brezza marina, mentre a volte sbattute da venti di tramontana che le sballottavano a destra e a manca e il suono che emettevano le folte chiome delle piante, sembravano urla disperate mentre si abbracciavano spaurite. In tutte due i casi vedevano foglie che abbandonavano il ramo dove erano nate e vissute e in modi diversi intraprendevano il loro viaggio verso la madre terra, vicino alle radici della sua pianta natia, altri invece il vento le portava a perire lontane dal luogo di nascita. Mentre alla maggioranza era riservata una vita nella media, alcune foglie, superavano le intemperie, le siccità estive ed erano ancora la in pieno inverno ad aspettarmi e a guardarmi iniziare la potatura, forte e invecchiate nelle mille sfumature di colori che l’autunno le aveva pazientemente colorate. Ho sempre pensato che le piante rappresentasse la terra e le foglie fossero la moltitudine delle persone che la popolano. Ogni giorno una foglia indipendentemente dall’età abbandona il suo ramo e va a morire. Ogn’uno di noi fa progetti, pianifica e sogna gli eventi futuri pieni di gioie, coscienti di dover sopportare anche eventi tristi ma convinti tutti di essere quella foglia che in inverno aspetta appesa al suo ramo. Sinceramente penso che ogn’uno di noi si chiede: “Qual è la mia foglia”.

Stefano Marchetta

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Màštrë Lùeggë al cinema.

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Màštrë Lùeggë era un accanito fumatore, tanto da bruciare alcune decine di sigarette al giorno. Un giorno, trovandosi a Vasto, entrò nelle sala cinematografica denominata  “Politeama Ruzzi” per assistere alla proiezione di un film molto famoso e di cui ne aveva sentito parlare, da tempo, in modo molto favorevole. Prese posto nella platea , e capitò, a suo dire, a  fianco  di  una meravigliosa  fanciulla che gli faceva  ‘ndreccià lë cervèllë, e non gli faceva capire più niente sulla trama del film in proiezione. Raccontando tale avvenimento agli amici di bottega, concludeva:

”Nnë jë aijë putìtë fa’ niendë, ma të l’aijë attubbunàtë dë fìmuë”.

(Non le ho potuto fare niente, ma l’ho riempita di fumo).

Evaristo Sparvieri

 

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Alcuni Ragazzi di San Salvo che fecero la Grande Guerra.

La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è una giornata celebrativa nazionale italiana. Istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale, è festeggiata ogni 4 novembre, data dell’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti.

ciavatta-giuseppe Ciavatta Giuseppe (mio nonno)

manzone-felice-1906 Manzone Felice

monacelli-giuseppe Monacelli Giuseppe

tascone-eugenio Tascone Eugenio

valerio-torricella-da-giovane-n-1887-m-1954-2 Torricella Valerio

virgilio-artese Artese Virgilio

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 ’N’àddrë pàlmë chë crèscè, arrevë a còijë lë cècë ‘nghë la cànnë.

(Un’altro palmo che cresci, arrivi a raccogliere i ceci con la canna).

Modo di dire per prendere in giro persone non alte.

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