La corsa dei cavalli a San Vitale.
In un tempo passato, nella giornata dë lë sagnitèllë dopo aver scaricato lë sàmuë (le some) dai cavalli al mulino, si organizzavano gare di corsa, ogn’uno poteva partecipare con il proprio cavallo. Alcune famiglie non avevano solo cavalli da lavoro, ma anche purosangue e cavalli dediti alla corsa, erano sempre i favoriti, mentre alcuni pur avendo cavalli quotati desistevano dal partecipare perché non poteva mettere a rischio il cavallo, il bene più importante e prezioso per la sopravvivenza della propria famiglia, nel caso ci fosse stata una caduta rovinosa per l’animale stesso.
Il percorso era così costituito, la partenza era la pòrtë dë la tèrrë (la Porta della Terra), si percorreva tutto lu cuàrsë Garebàldë (il Corso Garibaldi), si arrivava a lu tèrmenë (il termine, pietra miliare posta alla fine di corso Garibaldi sulla via per Lentella) e ritorno ripercorrendo lo stesso tragitto verso il traguardo che era lo stesso luogo della partenza.
Come ali di folla i paesani che si disponevano lungo il percorso in un’euforia collettiva dato anche da qualche bicchiere di buon vino, incitavano e spronavano i partecipanti alla vittoria.
Tutto questo venne a scomparire con l’arrivo dei trattori e la sparizione man mano dei cavalli.
Quella giornata era una delle poche occasioni di aggregazione e gioco collettivo dove tutto il paese partecipava, tutti si astenevano dai lavori nei campi per fare festa. Per il divertimento di tutti si organizzavano anche corse con gli asini, corse con i sacchi e altro.
Stefano Marchetta