Il Maestro Evaristo Sparvieri
Sono stato sempre convinto che l’uomo non è altro che una grande ricetta, dove la metà degli ingredienti gli sono dati alla nascita, il restante man mano che gli anni passano le persone che incontriamo aggiungono e tolgono ingredienti per far sì che noi diventiamo ciò che siamo.
Nel 1968/69 mentre la guerra del Vietnam causava vittime innocenti, i giovani di tutto il mondo manifestavano contro, mentre uccidevano Robert Kennedy fratello di John e Martin Luter king, nasceva l’Uomo Tigre, cerano i figli dei fiori, si faceva il grande festival di Woodstock, l’uomo sbarca sulla luna ecc …
Io conobbi il Maestro Evaristo Sparvieri in quegli anni, lui non era il mio insegnante, ma seppe regalarmi degli ingredienti importanti.
Entro nella mia vita perché essendo un uomo che vedeva lontano, riusciva con il suo sorriso con la sua risata e con quei baffetti da sparviero a coinvolgere, a convincere la mia maestra a unire le due classi per fare musica (quella che ora nelle scuole è chiamata musica d’insieme) dove ci faceva cantare accompagnandoci con la chitarra, poi ci incantava come la favola del Piffero Magico, quando cominciava a suonare il mandolino.
Nel corso degli anni io e il maestro ci siamo sempre fermati a parlare di musica passione da lui trasmessa che solo in un secondo tempo sono riuscito a realizzare quando sono entrato a far parte della Banda Città di San Salvo, la poesia dove io provavo a scrivere le mie, il dialetto basamento di una cultura da non dimenticare e tutto quello che capitava.
Che lui aveva una marcia in più e il fatto che non era una sensazione di un bimbo che si può manifestare in una simpatia o ammirazione, ma è la consapevolezza che nel mio crescere non ho fatto altro che costatare il mio pensiero, perché lui era ben voluto e apprezzato in tutto, da arrivare persino a ricoprire la carica di sindaco di San Salvo.
Due cose le ho sempre nel cuore del Maestro una poesia:
“A ‘NA VECCHIA PIRTICARE“ dove lui ha saputo racchiudere un tempo andato, vincitrice del 1° Certame di poesia dialettale svoltosi a San Salvo nell’Aprile del 1975, di cui conservo il libretto con tutte le poesie, la seconda è una canzone dedicata alla nostra bella San Salvo:
“ SOPRA ‘NA CULLINE “.
Il Maestro ha lasciato tanto materiale che il figlio sta pubblicando in un suo sito www.sansalvoantica.it insieme a tanta altre cose, una frase mi ha colpito del figlio Fernando che è scritto sulla “home page”.
“Sfogliando pagine ingiallite dal tempo, ho incontrato mio padre.”
Stefano Marchetta