Gen 6, 2014 - Articoli    No Comments

Epifania

i Magi

 

Molte volte mi capita di leggere su Facebook o articoli su giornali, dove persone di un’Italia sempre più multirazziale, lamentarsi a gran voce, che nelle scuole alcuni nostri simboli religiosi, come la croce, il presepe e l’albero di Natale devono essere eliminati, cancellati.

Penso che in una nostra realtà, dove esaltiamo un uomo barbuto che nel 1930 la Coca Cola pensò per uso pubblicitario vestirlo di rosso come le sue lattine e noi come pecoroni a bocca aperta lo abbiamo accettato, esaltato e messo al primo posto nel Natale, occupando il ruolo del nostro San Nicola, considerato protettore dei bambini ai quali lui distribuiva doni, che è sempre stato rappresentato vestito di verde, rubandone la sua identità.

Oggi è l’Epifania di Gesù, cioè oggi noi festeggiamo la sua rivelazione al mondo con l’arrivo dei Magi, invece anno dopo anno, si sceglie la vecchia sulla scopa, storpiando il nome Epifania, prima divenuta Pifania e poi Befana anche lei ha rubato tutta la scena al Bambinello, in questo giorno non più religioso ma pagana.

L’origine di questa figura vecchia va connessa alle tradizioni agrarie che rappresentava la morte e la rinascita della natura, i romani credevano che nelle notti dopo il solstizio d’inverno figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i futuri raccolti.

Alla fine Madre Natura diventava secca e vecchia da poter essere bruciata e propiziare la sua rinascita nella nuova primavera, ecco perché in alcune piazze stasera si brucia un fantoccio dall’aspetto di befana.

Ecco perché i popoli stranieri hanno vita facile nel soffocare le nostre tradizioni, il motivo è che sono già fragili dentro di noi, quasi a vergognarcene delle nostre origini e del nostro credere.

Stefano Marchetta

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