Mar 4, 2021 - Articoli    No Comments

Correva l’anno 1854.

Correva l’anno 1854, precisamente il 15 luglio, quando Luciani Angela, Maria nata a Montenero di Bisaccia il 21-10-1834 da Giuseppe e Benedetto Aurora, si unisce in matrimonio con Vicoli Giuseppe nato a San Salvo il 06-12-1832 proprietario terriero (detto Còccia Lònghe) figlio di Carmine e Zuccorononno Rosa, Sabia, Maria.

L’unione si rivelò subito positiva perché Angela aveva non solo un carattere forte e impetuoso ma anche una forza fisica fuori dal comune che la metteva in competizione da sempre con gli uomini, questo s’incastrava a meraviglia con il carattere mite e mansueto di Giuseppe per la gestione della proprietà.

La coppia avevano terreni e contadini da gestire, mandrie di maiali che i guardiani portavano al pascolo nei boschi di querce di cui era pieno il territorio e risalendo il fiume arrivavano fino a Canneto.

La loro unione fu benedetta da 11 figli: 4 maschi e 7 femmine.

Angela era ammirata ma anche temuta e rispettata, poiché intorno a lei si era creato un alone di mistero, questo perché lei ogni volta che sentiva la necessità e il bisogno di andare dai sui genitori a Montenero o doveva tornare a casa dai suoi cari a San Salvo, partiva a piedi o a cavallo incurante dall’ora del giorno o della notte.

Dovendo oltrepassare il bosco ricoperta da una fitta e scura vegetazione tranne nei punti attraversati dai sentieri battuti, per alcuni era un’incosciente, per altri era una donna coraggiosa ma per i più era sicuramente una brigantessa o persino uno dei capi briganti della zona, per questo poteva muoversi con tranquillità e in tutta libertà.

Considerando che siamo nel periodo successivo all’unità d’Italia, precisamente tra il 1860 e il 1870, nel decennio dove il fenomeno dei briganti d’Abruzzo ha conosciuto probabilmente il suo maggior sviluppo, questo ne aumentò la credenza.

Tutto sommato non successe niente ad onor di cronaca che potesse avallare o invalidare queste convinzione popolari.

Stefano Marchetta

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