

Handicappato?
In occasione delle Paralimpiadi, mi è capitato spesso di leggere piccole frasi estrapolate da lunghe interviste fatte ad atleti vincitori di medaglie d’oro, solo con l’intendo di dare un messaggio: ”Alla fine il problema delle persone con disabilità fisiche, si riducono tutto a impegno, forza di volontà e voglia di vivere”.
Poi basta uscire da casa e vedere queste persone costrette ad andare con la carrozzella in strada tra le auto, perché sanno già che alla fine del marciapiede se non c’è qualcuno ad aiutarli hanno difficoltà a proseguire il loro viaggio, per colpa di un lampione o in palo al centro del percorso o manca lo scivolo.
Tutto ciò ha un costo, allora è meglio cambiare loro il nome per rispetto, per non offenderli come qualcuno afferma, così il problema è risolto.
Stefano Marchetta