La Cantante
<<Mamma mia quando è brutta questa>>!
<<Grazie a Dio, tu sei bello come un debito>>!
<<Mamma mia quando è brutta questa>>!
<<Grazie a Dio, tu sei bello come un debito>>!
Aumentano i nonni, ma diminuiscono i nonni vigili. Forse perché non si accettano più i ruoli, si nasconde l’età, tutti alla ricerca dell’eterna gioventù?
<<Grazie, ma io mi sento giovane per fare il nonno vigile>>!
<<Mi sono fatto pure il tatuaggio>>!
Questo è un restyle di una vecchia vignetta.
<<Maestro Fiorentino, a casa mia, ci sta l’ascensore>>!
<<Questo è come un bemolle>>!
<<Compare non andare in palestra>>!
<<Le donne non guardano più la tartaruga, a le donne piace la pancia>>!
Dissero al suo ritorno a mio vecchio conoscente che era stato mandato a studiare in collegio per tanti anni avendo cambiato il suo modo di esprimersi: ”Ma hi mèssë la lànghë a la lavatrècë” (Ma hai messo la lingua nella lavatrice), questo per evidenziare che aveva depennato il dialetto. Così a volte mentre si parla in vernacolo con qualche paesano doc, ritornano alla mente parole ormai obsolete e antiche che nel trascorrere del tempo, anno dopo anno e nel susseguirsi delle generazioni non si usano più, eclissate, nascoste dal corrente modo di dialogare e dalle famiglie dove il parlato dei nostri padri è bandito, non è usato più, si deve parlare l’italiano. Parole come: ”Magnaruscìrtë, cudicáunë, micragnáusë, cacasànghë, crùšchë, saccòccë dë spènë, cacasëcchë, magnapidùcchië, cachitòštë, cudicáunë, cacazicchènë, tì lë rèccë a lë saccòccë”. Tutti questi termini sono solo sinonimi dialettali per dire in conformità a una situazione a un discorso che si sta facendo, una sola cosa: “SEI TIRCHIO e AVARO”.
<<Sei tirchio e avaro, tu quando guardi la messa in televisione, quando passano per questua tu cambi canale!>>
L’Epifania tutte le feste porta via. Mi viene da pensare che oggi sia una domenica che calzi a pennello, occasione per molti per assestare l’ultimo colpo per finire in bellezza le grandi abbuffate fatte durante le feste natalizie. Così, tante pance da domani inizieranno la ricerca di una ricetta miracolosa per perdere peso o la promessa personale fatta a se stessi di iniziare una dieta seria e motivata.
<<Cosa significa>>?
<<Mangia di meno, muoviti di più>>!
<<Carmela, perché ti metti il reggiseno, quando non ci sta più niente>>.
<<Per la stessa ragione che tu, ti mette le mutande>>.
<<Nicoletta, è successo una cosa strana … Sono entrato al bagno e la luce si è accesa da sola, sono riuscito e si è spenta da sola>>!
<<Ho capito, hai rifatto la pipì dentro al frigorifero>>!
<<Io non ce la faccio>>! …
<<Io amo fare acquisti, mi fanno ritornare le forze>>!
Questa vignetta nasce immaginando che San Nicola, per non arrabbiarsi per le questioni materiali che misero in disaccordo il parroco e i parrocchiani, vada a trascorrere un periodo di meditazione dal suo amico San Vitale.
Adesso che la situazione si è tranquillizzata con l’arrivo del nuovo sacerdote, quando ancora tutti dormono, ritorni nella sua chiesa a vedere che aria tira.
<<Nicola, cosa vai facendo in questa ora tardi, vai per ricci? Pensavo che erano i ladri>>!
<<Vitale, visto che la mia casa non verrà abbattuta … Io adesso vado a riaffacciarmi, tanto quello se ne andato>>!