Le Zucchine.
<<Giovanotto, gli hai cambiato il nome ma io li riconosco, quelli sono le zucchine>>!
<<Io sono un parente>>!
<<Giovanotto, gli hai cambiato il nome ma io li riconosco, quelli sono le zucchine>>!
<<Io sono un parente>>!
<<Chi nasce è bello, chi si sposa è buono, chi muore è santo>>!
<<Sia benedetto chi ti ha fatto nascere>>!
<<Io ti devo portare a spasso non tu a me>>!
Ricordo come se fosse ora, le immagini, i suoni, le chiacchiere e gli odori, nell’angolo che si formava tra corso Garibaldi e il 7° vico Savoia, c’era la bottega di mastro Rocco Castorio, maniscalco. Erano gli ultimi attimi di un passaggio d’epoca tra la vecchia agricoltura e il nuovo moderno e motorizzato. Io, anche essendo piccolo, in un bel e tranquillo paese che era San Salvo mentre passavo per andare a frequentare i miei primi anni di scuola elementare, mi fermavo a guardare, mentre legati agli anelli ancora presenti sui muri di alcune vecchie abitazioni, gli ultimi cavalli, asini e qualche mulo in una tranquilla attesa per essere ferrati o solo una classica revisione agli zoccoli fatta da màštrë Ròcchë.
Nella vignetta a parte il voler evidenziare la fuga delle nuove generazioni dall’agricoltura, ho voluto ricordare il primo gommato di mio padre e il BAR dove da ragazzini con 50 lire andavamo ad ascoltare della musica al jukebox.
<<A nonno, mi presti il trattore?>>
<<Ma che bel nipote, ti è venuta voglia di andare a passare l’estirpatore?>>
<<Sì ho una voglia, mi serve per portare la soma a San Vitale!>>
In occasione del suo 90° compleanno ho voluto invitare Topolino a lu fòchë dë San Tumuòssë!
L’ovaòvë era una persona che girava per le masseria cercando di comprare qualche uovo, da poi rivendere a quelle famiglie che vivevano in città.
<<Fatevi i fatti vostri>>!