Ricordo di quando ero ragazzo e si cercava lavoro, la sfortuna che poteva capitarti era di beccare il periodo in cui la legge applicava due anni di apprendistato, prima che, se tutto andava bene passare all’assunzione con contratto a termine indeterminato.
Di tutto questo non era solo la bellezza di aver trovato il lavoro o la consapevolezza di creare una famiglia, ma si poteva già sapere quando si andava in pensione.
Così di conseguenza ogn’uno cominciava a gettare le basi di ciò che avrebbe fatto una volta raggiunto il traguardo della pensione.
Alcuni dicevano che si sarebbero dedicati solo alla famiglia, altri già si vedevano nonni nei parchi gioco a divertirsi con i propri nipoti, poi cera chi pensava al piccolo podere che aveva, poterlo coltivare senza gli affanni dei turni lavorativi o al piccolo orticello e in molti pensavano al meritato riposo che avrebbero fatto dopo una vita di lavoro.
Poi negli anni arrivarono i vari governi tecnici che modificarono le norme che mandavano in pensione, ci pensò prima il ministro G. Amato (1992/93), poi quello L. Dini (1995/96) che ci fece capire che dovevamo costruirci una pensione integrativa per la vecchiaia, poi arrivò R. Maroni (2004) con il suo scalone, dove si riusciva ancora a vedere la pensione, lontana, ma si sapeva che cera, ora con il nuovo governo non ci sono più punti di riferimento, ci sono solo sacrifici disse il ministro E.Fornero (2011), si quella che pianse sulla parola “sacrificio”, facendoci commuovere, abbiamo capito solo dopo che quello era un pianto della pagina 777, per far capire subito anche ai non udenti che erano c…i amari per tutti.
Nei giorni antecedenti ci fu anche il discorso del Presidente M. Monti, di cui un passaggio mi colpi in particolare: ” I PRECEDENTI GOVERNI HANNO SEMPRE FATTO MANOVRE A BREVE TERMINE, GUARDANDO SOLO ALLE PROSSIME VOTAZIONI, MA BISOGNAVA FARE PROGETTI A LUNGO TERMINE “.
Non riuscivo a capire; se la pensione è un miraggio, il ricambio generazionale non c’è, il mondo del lavoro come posto fisso diventa una chimera, dove andremo a parare? Cosa ci avrebbe riservato il futuro?
Poi giorni fa, in un momento di fermata per un guasto, guardandomi in torno vedevo i colleghi che più o meno viaggiano con la mia età, ho capito il progetto Monti, tra alcuni anni non potendo andare in pensione saremo costretti ogn’uno di noi ad assumere una badante per recarci al lavoro, così lo stato risparmia sulle pensioni e nel giro di pochi anni la forza lavoro raddoppierà.
L’unica consolazione e che avremo in torno a noi tante badanti, bionde, brune e prosperose, spero … anche se questa bella Italia non funziona come noi vorremmo, “ALMÈNË Z’ÀRFACIÀMË L’ÙCCHIË”.
Stefano Marchetta