“I Fratelli di San Vitale”
Il passaggio delle tradizioni, dei racconti e dei segreti è stato sempre fatto in un modo verbale tra genitori e figli, che nella maggior parte delle volte avviene, nei momenti in cui i figli sono nella fase in cui vogliono cambiare il mondo e il vecchio è da buttare. Personalmente ho avuto la fortuna di crescere con un padre che era un pozzo di ricordi e di aneddoti ed io predisposto all’assorbimento e all’ascolto di tutto ciò che lui mi raccontava. In molti nel crescere si rendono conto di aver sbagliato a non aver prestato la dovuta attenzione ai propri vecchi e ora è tardi per chiedere di nuovo, perché ormai sono andati via.
Questo succede ai giovani di tutte le generazioni, divenuti anziani, nei loro ricordi rimbalzato racconti sfocati, notizie frammentate, un miscuglio d’informazioni miste di realtà e leggenda, che a volte mischiandole, cercano di trasmettere ai propri figli o da raccontare, così di generazione in generazione con il passare del tempo, si trasforma un fatto vero in un racconto leggendario.
Come la narrazione che sentivo tempo fa, fatta da una persona anziana, nel racconto affermava, mescolando il reale e il meraviglioso, che i Santi Cosimo e Damiano (Siria), Panfilo (Sulmona), Salvo (San Salvo), Vito (Mazara), Emidio (Germania) erano fratelli di San Vitale (Milano).
Non è difficile capire che tutto ciò è impossibile poiché i vari santi sono vissuti in anni diversi e in luoghi distanti tra essi, sì erano fratelli ma nella fede di un unico Padre Celeste.
In conformità a questo i vari paesi li veneravano e si gemellavano e s’incontravano per rafforzare il loro credo per cui un tempo portava il proprio Santo in processione a trovare il Fratello in un altro paese, era per molti la possibilità di avere più Santi da pregare, avere qualcuno in più cui rivolgersi nell’attimo della loro supplica, perché Fratello del loro Santo Padrone.
Stefano marchetta