“Gli Scooteroni”
Quando passano i ragazzi spericolati con le moto spesso, si sente dire da persone più grandi “A štë ggiuvunë, còccë sènzë cervèllë” (A questi giovani, teste senza cervella), dimenticando che nell’età dell’incoscienza ci siamo passati tutti.
Voglio spezzare una Fiat, scusate una Lancia in favore di questi ragazzi perché guardandomi in torno quando vado in giro con l’auto o a piedi, i più inconsapevoli con le moto sono quelli della mia età o giù di lì, anche se tutti portano il casco, dalla mole fisica si riconoscono che non sono giovani di primo pelo. Ex ragazzini che sono cresciuti, guidando il Ciao, il Sì, il Califfone, il Mini Califfo e altre piccole moto dove la parte più larga erano le loro spalle, essi si potevano incuneare e sgusciare nel traffico come anguille.
Ora gli stessi si sono fatti lo Scooterone, moto grande e ingombrante come auto che occupa una bella fetta di carreggiata, ma continuano a comportarsi come se guidassero un Ciao facendo manovre al confine della sicurezza stradale, specialmente nel traffico cittadino.
Per questo dico prima di additare un giovane sicuramente irresponsabile, forse giustificata dall’età, dove non sono porti a pensare in modo catastrofico, diamo il buon esempio.
Stefano Marchetta